martedì 9 giugno 2015

Salome' - 1923

La curiosità segue vie infinite.
Questo ho pensato quando, durante il mio quotidiano giro su Pinterest, sono incappata in una foto che ha immediatamente catturato la mia attenzione.
La foto era questa, e raffigura Alla Nazimova, un'attrice Russa, principalmente attiva durante l'epoca del cinema muto.


Mi sono interessata alla sua figura, scoprendo che nel 1923, ha interpretato Salomé nel film omonimo, tratto dal poema di Oscar Wilde illustrato da Aubrey Beardsley, artista che amo molto.
La scorsa estate, sono andata in giro per Brighton in Inghilterra, cellulare impostato su Google Maps e senso dell'orientamento nullo, in cerca della casa natale di Beardsley, trovandola infine dopo lungo girovagare.



Figuratevi dunque la mia gioia, nel comprendere che il caso mi aveva condotta verso lidi in parte familiari, e di sicuro stimolanti.
Sono andata a cercare il film su YouTube, e ieri notte l'ho guardato, pensando che vista la sua impostazione sperimentale e di film d'arte, l'avrei probabilmente trovato pesante ed ostico, ed invece... meraviglia! Questa pellicola mi ha conquistata appieno, tanto da farmi venire voglia di acquistarne il DVD.
La storia, adattamento libero del racconto biblico incentrato su Salomé e l'esecuzione di San Giovanni Battista (nel film ribattezzato Jokaanan), si dipana per poco più di un'ora, mettendo in mostra uno spettacolo fortemente stilizzato, elegante e minimale, che ha sinceramente affascinato il mio animo amante della sottrazione.
L'impostazione scenica è teatrale, scarna, e riprende magnificamente le suggestioni create dai disegni di Beardsley.
Il caratteristico motivo a squame presente in molte sue opere, si ritrova nell'arredamento e nei costumi indossati dagli attori.
A proposito di costumi: li ho trovati estremamente creativi e geniali. Ammetto che alcune scelte estetiche di primo acchito mi siano sembrate un tantino buffe, ma nel contesto generale, mano a mano che occhio e mente si abituavano all'insieme visivo, cambiavano radicalmente perdendo quella patina di cosa un po' ridicola, assumendo invece quella di oggetto d'arte vero e proprio.
Di fatto coloro che abitano il palcoscenico nel quale la storia viene recitata, sono veri e propri pezzi d'arte ambulanti, perfetti nella loro grafica essenzialità, che resta sempre in bilico tra bellezza ed eccesso, esattamente come i disegni di Beardsley nei quali gli elementi decorativi pur essendo presenti in gran quantità, mantengono un mirabile equilibrio.
Salomé, con il suo trucco bellissimo ed esagerato, la minuscola tunica di luccicante lamè, e una spettacolare acconciatura, una sorta di capolino fiorito formato da steli leggeri sormontati da piccole sfere che si muovono lievi, e probabilmente tintinnano ad ogni piccolo movimento dell'attrice, è una figura affascinante nella sua stravagante semplicità.
Alla Nazimova aveva piu' di 40 anni quando ha girato il film trovandosi a voler interpretare il ruolo di un'adolescente, riuscendo a risultare credibile nonostante il suo aspetto non avesse granché a che fare con una quattordicenne.
Posso dire tuttavia che la signora Nazimova, era incredibilmente splendida per essere una ultra quarantenne. Il suo volto espressivo e sofferente, il corpo snello ed agile nella danza, fanno dimenticare che lo spettatore si trovi di fronte ad una donna matura, anziché una ragazzina.
Tutta la narrazione è un immenso balletto che nulla ha da invidiare alle moderne realizzazioni, e Salomé in particolare spicca, grazie all'eleganza e il controllo squisito di ogni gesto.
Vi sono scene particolarmente «forti» visivamente, se inserite nel contesto di una rappresentazione incentrata su movimenti solenni, lenti ed eleganti.
Il suicidio del servo di colore, il suo sdraiarsi a terra in segno di umile sottomissione davanti a Salomé ed Erode, la cattiveria gratuita perpetrata su di lui da parte della principessa, la morte volontaria del capitano delle guardie di corte, gli strali feroci di Jokaanan che invoca punizioni orribili nei riguardi di Salomé, sono tra gli elementi che rendono viva la narrazione senza farla adagiare.
Vi è poi la trasformazione della protagonista, che passa da ragazzina viziata, capricciosa, ma comunque innocente, a quella di donna adulta e sensuale, capace di esprimere pienamente ed apertamente il proprio animo crudele.
La mutazione non è solo negli atteggiamenti, ma anche visiva.
Quando Salomé decide di danzare per Erode e la corte, abiti ed acconciatura cambiano radicalmente, e la cosa si ripete ancora poco dopo, nelle fasi finali del film, quando la principessa, strappata ad Erode la promessa di ricevere la testa di Jokaanan su di un piatto d'argento completa la propria metamorfosi, rivestendosi di un lussuoso mantello, cambiando ancora acconciatura, e divenendo in tutto e per tutto adulta sia di aspetto che di animo, lasciando fluire all'esterno tutto il rancore per essere stata respinta da Jokaanan, e il suo desiderio di vendetta cruda, selvaggia.
Se non siete avvezzi ai ritmi lenti, la recitazione esagerata, in generale alle dinamiche dei film muti non credo sia il caso di affrontare la visione del film, anche se io ve la consiglio comunque.
Da anima curiosa quale sono desidero spingere anche altri verso una sana curiosità, e un giro su YouTube non farà male a nessuno.
QUA potete trovare il link ad uno slideshow di immagini tratte dal film.
Vi lascio con un pettegolezzo riguardo il film.
Voci di corridoio narrano che il cast di questa pellicola fosse interamente gay in onore dell'autore, ovvero Oscar Wilde, ma non vi sono certezze a riguardo.
Di sicuro alcuni dei soggetti in scena impersonano figure che si avvicinano moltissimo all'estetica gay, e tra le presenze «femminili» all'interno della corte di Erode, vi sono diversi uomini in drag.
Ho trovato un paio di versioni del film su YouTube, scegliendo di visionare quello diviso a spezzoni, perché migliore dal punto di vista dell'immagine.
Non ho idea se la colonna sonora sia quella originale, ma l'ho comunque trovata azzeccata con i suoi toni cupi ed ossessivi, primitivi, tribali.
Buona visione se vorrete, e, nel caso, lasciatemi i vostri commenti.



Ah, un'ultima curiosità: ora so con certezza da dove gli Smashing Pumpkins abbiano preso ispirazione (tra le altre cose) per il video di “Stand inside your love”.







domenica 3 maggio 2015

Kobu - Tori

YouTube offre spesso e volentieri piacevoli sorprese, che un essere curioso come me di tanto in tanto riesce a cogliere, ed apprezzare.
Non ricordo se l'animazione di cui intendo parlare quest'oggi, l'abbia scovata grazie alla mia abitudine di vagare tra i suggerimenti, o se vi sia giunta tramite qualche post su Tumblr, fatto sta, che si è rivelata una graditissima scoperta.
Kobu-Tori è un'animazione giapponese del 1929 dotata di straordinaria vivacità, che narra dell'incontro casuale di un anziano contadino o tagliaboschi, con un gruppo di Tengu.

(Tengu)

L'uomo,  affetto da una gigantesca escrescenza sferica che ne deturpa il volto, viene sorpreso da un violento temporale durante lo svolgimento dei quotidiani lavori nel bosco, trovando rifugio nel tronco cavo di un albero dove si addormenta, per poi risvegliarsi quando all'esterno è già notte piena.
Attirato dal suono di tamburi e flauti esce allo scoperto, incappando in un gruppo di Tengu intenti a danzare al chiaro di luna.

(il protagonista) 

Quello che ho identificato come il re o capo dei Tengu assiste allo spettacolo, compiacendosene.
L'uomo si avvicina mettendosi a danzare a sua volta, attirando l'attenzione di tutti i partecipanti alla festa in corso.
Purtroppo la mancanza di sottotitoli o traduzioni per i testi in giapponese limitano la comprensione della storia, ma possiamo ipotizzare che l'anziano, racconti al re dei Tengu di ciò che gli è accaduto prima del loro incontro, suscitando l'istintiva simpatia dello spirito.
Viene dunque invitato ad esibirsi in una danza che conquista i favori dell'intera comitiva, suscitando grande entusiasmo.

(Re dei Tengu)

Per ricompensarlo della sua piacevole performance, il re dei Tengu ordina ad uno dei presenti di strappare via l'orribile escrescenza dal volto dell'uomo.
La scena cambia, e possiamo vedere l'anziano contadino parlare con un suo compare, anch'esso affetto da una deformità al volto.
Ascoltando la narrazione di quanto accaduto la notte precedente, del suo incontro coi Tengu e del dono ricevuto, l'uomo appare invidioso, tanto che, decide di recarsi nel bosco la notte stessa, per tentare di rintracciare i Tengu ed il loro re.
Provando a riprodurre goffamente quanto raccontato dal contadino, tenta di ingraziarsi i favori del gruppo di spiriti combinando solo un sacco di guai, che esasperano l'intera combriccola.
Quando poi cerca di sottrarre al re dei Tengu il tesoro che egli tiene accanto a sé, viene catturato e punito appiccicandogli al volto, il gigantesco porro appartenuto in precedenza al suo fortunato ed onesto compare.
Il tema di questa storia è molto comune tra le legende e fiabe popolari, e l'ho ritrovato in moltissime tradizioni appartenenti ai popoli e continenti più diversi.
Il meccanismo di svolgimento dei fatti segue un plot preciso, che vede l'incontro casuale di qualcuno (uomo, donna o bambino) con spiriti del bosco o spiriti in generale, e di come il fortunato o fortunata riesca, per via di coincidenze, purezza d'animo, onestà, ad ottenere i favori delle creature soprannaturali a tal punto, da venire premiato con doni straordinari.
Vi è poi la rivelazione della fortunata esperienza ad altra persona (parente o conoscente), e il tentativo di sfruttare la cosa a proprio vantaggio, tentativo che regolarmente fallisce, a causa della mancanza delle condizioni sopracitate, e degli intenti fraudolenti ed interessati del soggetto.
Questa breve animazione stupisce per fluidità e cura nei dettagli, ed appare incredibilmente moderna anche ai giorni nostri.
Abituata ai cartoon americani della medesima epoca, popolati da figure grottesche, caricaturali e scenette comiche o assurde, è stato per me una specie di rivelazione scoprire come l'animazione in altre parti del mondo, avesse un tratto tanto attuale, e “realistico”.
Se qualcuno dei miei lettori (quali lettori? XD) fosse pratico di giapponese, mi piacerebbe moltissimo conoscere il contenuto dei dialoghi, ma temo che questa mia curiosità resterà tale.
L'intero film, una delle prime animazioni della storia, è disponibile su YouTube a questo link.
QUA una versione con colonna sonora.
Buon divertimento.

mercoledì 15 aprile 2015

La Coquille et le clergyman


Lo scorso Novembre, seguendo i link di una pagina dedicata alla minimal wave e generi musicali simili, sono approdata ad un video, che presentava un montaggio di scene tratte da questo film.


(Newclear Waves - God of war)

Cosi' l'ho cercato, trovato e visto.
Si tratta di una pellicola sperimentale Francese realizzata nel 1928 e della durata di 31 minuti e rotti, che vi catapultera' in un universo fatto di immagini inquietanti e prive di un reale significato.
Proprio cosi', questo film non ha una trama definita e non ha un senso dichiarato.
L'unico tema o filo conduttore rintracciabile, e' quello dell'ossessione erotica di un prete, per la moglie di un generale.



In pratica assistiamo ad una serie di immagini mentali di tipo onirico o allucinato, che si susseguono senza avere alcuna struttura codificata.
Lo vidi in una piovosa e spettrale notte, al buio, e devo dire che nonostante la mia nulla cultura in fatto di cinema ed arte, sono riuscita ad apprezzarlo.
La mia comprensione dell'opera si e' rivelata ben scarsa, ma credo vi sia poco da capire in senso stretto.
Il film, comunque, mi ha lasciato una sensazione di disagio e follia stranamente attraenti. Suppongo derivi dall'indubbio fascino delle scene presentate, e dall'atmosfera malata che permea l'intera pellicola.
Se vi va, siate curiosi e guardatelo, senza cercarvi nulla piu' di un mucchio di sogni e deliri.
Se invece vi troverete dei significati netti, parliamone.


venerdì 3 aprile 2015

Crayon Dragon

Rieccomi di nuovo qua, per parlare di un corto animato appena scoperto, visto, ed amato.
Come già accennato in passato su queste pagine, Tumblr,  oltre a fungere da archivio e luogo di ricerca ed ispirazione, per gli elementi da inserire all'interno dei miei libri o storie, si è rivelato spesso e volentieri in grado, di farmi scoprire molti artisti, film, cose creative interessanti.
"Crayon Dragon" per l'appunto, l'ho scovato tra le pieghe di questo social network caotico ed affollato.
Opera di Toniko Pantoja, racconta di una giovane artista chiamata a ridipingere una pavimento in cemento, sul quale campeggia il vecchio disegno di un gioviale drago.
Nell'istante in cui inizia a lavorare, il suolo risucchia la ragazza, conducendola in un mondo pieno di colori e magia, dove ritroverà il drago, e vivrà con lui attimi di pura meraviglia.
Il finale, che non vi spoilero, mi ha davvero commossa.
Dura solo tre minuti e rotti, guardarlo sarà semplice, veloce, e vi garantirà dolcezza ed emozioni, perfettamente stipate in un tempo esiguo, non più lungo di quanto impieghereste, a bere una tazza di tè.
E se al termine di questa manciata di minuti, vi ritroverete con gli occhi lucidi come è capitato alla sottoscritta, siate carini, fatemelo sapere.
Buona visione.

Crayon Dragon by Toniko Pantoja
Music composed by Denny Schneidemesser
Violinist - Taryn J. Harbridge
Low and Tin Whistle - Kristin Naigus
Sound Design by Glenn Harfagre





mercoledì 1 aprile 2015

Sapphire and Steel

Salve, oggi vorrei parlarvi della mia serie sci-fi preferita, ovvero Sapphire and Steel (Zaffiro ed Acciaio).
Ho talmente apprezzato questa serie, da usarla come spunto di partenza per il mio primo libro.
Between Dimensions è la mia storia più amata ed importante, che spero di correggere e riprendere come si deve, in un prossimo futuro.
Se vi sentite temerari, e volete sfidare le inevitabili magagne di punteggiatura e altro che contiene, potete trovare e scaricare gratuitamente il libro a QUESTO LINK.
Non sono una cultrice di serie TV, prediligo poche cose in genere datate, e non riesco proprio ad appassionarmi alle produzioni “moderne”.
Suppongo sia tutta colpa del mio animo anziano, che riesce ad emozionarsi davanti ad un film muto, e a sbadigliare guardando cose che i più considerano divertentissime.
Il mondo è bello perché vario, diceva qualcuno, e nel mio caso quest'affermazione appare quantomai azzeccata.


(Joanna Lumley-Zaffiro e David McCallum-Acciaio)

Ma torniamo all'argomento del post.
Sapphire and Steel è una serie Inglese prodotta da ATV, scritta da Peter J. Hammond ed andata in onda dal 1979 al 1982, per un totale di 34 episodi.
Il cast è composto da attori aventi già una discreta fama all'epoca, e vanta David McCallum (che ha raggiunto la piena popolarità in tarda età, impersonando Duckie, il medico legale acuto e stravagante in NCIS) nei panni di Steel – Acciaio, e Joanna Lumley (già famosa per il suo ruolo in The New Avengers – 1976/77) in quelli di Sapphire – Zaffiro.
La serie viene considerata la risposta dell'emittente ITV al ben più celebre e longevo Doctor Who, ed il tema portante in Sapphire and Steel, ricorda per certi versi quello su cui da più di 50 anni, si basano le avventure del Dottore nella vecchia cabina blu, cioè il TARDIS.
Sapphire and Steel sono due fantomatici Operatori Interdimensionali, incaricati di risolvere anomalie e altri problemi, riscontrabili nel tessuto del tempo.
In definitiva Zaffiro ed Acciaio, si occupano di mantenere integrità e ordine nel tempo.
Molto poco si sa di loro, e dell'organizzazione di cui fanno parte assieme ad altri loro colleghi, che portano tutti nomi legati agli elementi, e dei quali, durante la sigla di apertura si accenna, presentandoli con i nomi di Gold- Oro, Lead – Piombo, Copper – Rame, Jet – Giaietto, Diamond – Diamante, Radium – Radio, Sapphire – Zaffiro, Silver – Argento e Steel – Acciaio.
In totale gli operatori sono 127, ed includono 12 elementi transuranici, che però non vengono impiegati laddove vi sia vita.


(Sigla di apertura)

Nel corso degli episodi, due degli elementi citati nella sigla, compaiono per fornire assistenza ai protagonisti. Si tratta di Lead – Piombo e Silver – Argento.
Zaffiro ed Acciaio sono esseri non umani, in possesso di poteri particolari e ben definiti, con i quali affrontano gli incarichi che vengono loro assegnati.
Zaffiro, la parte più “emotiva” della coppia, possiede doti di psicometria, ovvero la capacità di estrapolare informazioni solamente toccando un oggetto, riportare indietro il tempo limitandosi però allo spazio di poche ore o giorni. È inoltre in grado di ricevere informazioni riguardo le persone a cui si avvicina, come età, salute, background esistenziale, e psicologia.
Tutte queste azioni vengono sottolineate dal cambio di colore nei suoi occhi, le cui iridi assumono un inquietante e brillante colore blu elettrico.
Acciaio, duro, scostante, freddo come il metallo di cui porta il nome, totalmente disinteressato ai sentimenti altrui, rappresenta il lato più cinico e “muscolare” della coppia.
Dotato di forza straordinaria, piega sbarre di metallo senza troppi sforzi, ma la sua peculiarità più spiccata, sembra essere quella di poter  abbassare la propria temperatura sino allo zero assoluto, per congelare e distruggere i nemici.
Quest'operazione tuttavia, lo fiacca enormemente a livello fisico, riducendolo all'inabilità quasi totale per parecchie ore.
Acciaio inoltre, può paralizzare le persone con lo sguardo, spostare oggetti usando la mente (telecinesi),  ed essere praticamente invulnerabile.
I due, spesso e volentieri, comunicano tra di loro usando la telepatia.
Il rapporto che lega Zaffiro ed Acciaio sembra essere di pura e semplice collaborazione; Acciaio spesso rimbrotta Zaffiro parlandole duramente, sgridandola, trattandola male, ma vi sono anche moltissimi elementi nel suo comportamento, che fanno chiaramente pensare che provi un profondo affetto per la collega, un affetto che sfocia in amore mai dichiarato apertamente, ma di cui si possono trovare molti indizi nel corso degli episodi.
Zaffiro invece, pare più leggera, si mostra interessata ad Argento, amoreggia per così dire con lui, e pur manifestando un profondo legame con Acciaio, non appare coinvolta quanto il compagno di avventure.
Le storie di cui sono protagonisti, si caratterizzano per le atmosfere sospese ed oscure, i ritmi dilatati, la solennità, e la piega spiccatamente soprannaturale.
Zaffiro ed Acciaio hanno a che fare con spettri, entità di incerta natura, lesioni nel tessuto del tempo che inghiottono persone e creano illusioni, loop temporali e cosi via.
Grazie ad una sapiente recitazione, le ambientazioni, l'uso di pochi effetti speciali impiegati in modo semplice ma incredibilmente efficace, al potere delle storie, Zaffiro ed Acciaio può essere considerata una serie unica, che seppur datata, mantiene un fascino straordinario.
Vi consiglio di guardare tutti gli episodi in originale su YouTube, e di avere pazienza se il primo vi sembrerà lento, perché vi garantisco che il vostro tempo non sarà sprecato.
Zaffiro ed Acciaio è una serie che necessita di pazienza, amore per le storie di fantasmi, le atmosfere oscure e un po' gotiche, il desiderio di attendere, sognare.
Vi lascio con il link al primo episodio, e mi raccomando... Upstairs and downstairs... upstairs and downstairs...


sabato 21 marzo 2015

Anders als die Andern (Different from the others)

Anders als die Andern (Different from the others) e' un film muto Tedesco del 1919, che parla apertamente di omossessualita'.
La storia narra di Paul Körner, un famoso violinista, che si innamora, ricambiato, di un suo allievo, e per questo motivo viene ricattato.


(Conrad Veidt e Fritz Schulz)

Il film si sviluppa analizzando con grande realismo i sentimenti, le paure, la condizione esistenziale di un omosessuale nella Germania dei primi novecento, dove era in vigore il paragrafo 175, piu' volte citato nella storia, che si riferisce ad un articolo del codice penale Tedesco, rimasto in vigore sino al 1994, che considerava i rapporti omosessuali come un crimine.
Pur presentando teorie ormai superate, trovo questo film molto bello, e trovo che dovrebbe essere visto da molti ai nostri giorni.
Conrad Veidt che adoro, offre anche in quest'occasione una prova di recitazione magnifica, e il modo in cui l'intera storia viene narrata, e' estremamente rispettoso, delicato e vero, considerando l'epoca. Non vi ho trovato forzature, solo tanta realta'.
Guardatelo, merita tantissimo.



Qua il link per vederlo integralmente su Youtube
Pagina Wikipedia dedicata.

giovedì 12 marzo 2015

The Snowman

Complice un periodo di scarsa creatività letteraria, quest'oggi mi sono finalmente decisa a guardare un film di animazione, archiviato da tempo nella mia lista di cose da vedere.
Ho scoperto l'esistenza di The Snowman grazie a Tumblr. Uno dei blog che seguo, mise in bacheca un set di gif animate che mi incuriosirono molto, e così andai a cercare il film su YouTube, trovandolo.



The Snowman è un film Inglese del 1982, (il termine più corretto sarebbe special di natale ma vabbè...) tratto dall'omonimo libro per bambini di Raymond Briggs.
The Snowman è un libro di sole illustrazioni, ed il film è esclusivamente musicale, privo di dialoghi.
Si tratta di un'animazione realizzata disegnando su pellicola, tramite l'utilizzo di pastelli, pastelli a cera, ed altri media tradizionali.
L'effetto è fiabesco e delicato, sembra di vedere il libro prendere vita!
Il film narra di un bambino euforico per la caduta di una copiosa nevicata, che decide di realizzare un grande pupazzo di neve.
Allo scoccare della mezzanotte, il pupazzo prende vita.
La prima parte della storia, narra di come lo Snowman parta all'esplorazione della casa dove abita il bambino, il quale gli mostrerà tutte le “meraviglie” che essa contiene, suscitando in lui interesse e stupore.
Nella seconda parte, il pupazzo di neve porterà via con sé il bambino in un viaggio fantastico, che li condurrà (volando), sopra città e paesi, sino a quando i due approderanno ad una foresta popolata da altri pupazzi, nella quale incontreranno Babbo Natale.



Questa fase del racconto viene impreziosita e sottolineata dalla splendida canzone “Walking in the air”, e presenta panorami riconducibili alla città di Brighton nel sud est dell'Inghilterra, luoghi ben noti a Briggs, il quale vive nella zona dal 1961.
L'animazione differisce dal libro in vari punti, cambiati per dare un taglio spiccatamente natalizio all'insieme.
Nella storia originale il bambino non ha nome, mentre nel film è chiamato James.
Questo dettaglio venne aggiunto da una delle animatrici, e si riferisce a quello del suo fidanzato dell'epoca, divenuto poi suo marito.
Dai commenti che ho sbirciato sotto il video, mi pare di aver capito che questo piccolo film, è divenuto negli anni un grande classico natalizio per le famiglie inglesi, e devo dire che capisco perfettamente il motivo di questa scelta.
The Snowman sono 25 minuti e rotti di poesia ed innocenza, che tutti i bambini (cresciuti e non) dovrebbero vedere.
Consiglio caldamente la visione di questo piccolo frammento di infanzia e meraviglia, ricordandovi che potete trovarlo per intero su YouTube.